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🇪🇺 Dal tappo della bottiglia all’Intelligenza Artificiale – L’Europa e il futuro degli investimenti strategici

  • Writer: Andrea Battista
    Andrea Battista
  • Aug 11
  • 3 min read

Negli ultimi mesi, l’Unione Europea ha attirato attenzione – e qualche ironia – per la direttiva che impone tappi delle bottiglie “attaccati” al contenitore.L’obiettivo, ridurre la dispersione di plastica, è condivisibile. Ma questo caso è diventato il simbolo di come Bruxelles spesso concentri energie politiche e legislative su micro-dettagli, mentre sfide decisive per investimenti strategici e competitività globale restano irrisolte.

Il problema non è la sostenibilità – che è una priorità – ma l’assenza di una visione strategica capace di competere nel mondo reale e di attrarre investimenti strategici in settori chiave come tecnologia, M&A, real estate e innovazione industriale.

Dazi, interessi nazionali e il doppio standard negli investimenti strategici

Quando Donald Trump impose dazi e misure protezionistiche per difendere settori strategici USA, in Europa fu etichettato come “bullo” della politica internazionale.Ma quella strategia rispondeva a un principio che le potenze globali conoscono bene: mettere al primo posto l’interesse nazionale.

La domanda scomoda è:

Perché l’Europa non dimostra la stessa fermezza nel difendere le proprie industrie, tecnologie e mercati strategici, inclusi gli investimenti strategici di lungo periodo?

Il monito del Rapporto Draghi sugli investimenti strategici

Mario Draghi, nel suo recente rapporto, è stato chiaro:

  • Creare campioni continentali in grado di competere con USA e Cina.

  • Favorire un mercato dei capitali europeo integrato e profondo.

  • Agire come blocco politico unito quando si tratta di scelte strategiche.

Oggi invece assistiamo a un’Europa che, pur essendo il più grande mercato unico del mondo, agisce come 27 mercati frammentati, con politiche industriali spesso in conflitto e capitali che non riescono a scalare.Per CGPH Banque d’affaires, questo è uno dei nodi principali da affrontare per liberare il potenziale degli investimenti strategici europei.

Il pericolo della dipendenza e il ruolo degli investimenti strategici

Affidarsi a “salvatori” esterni – Washington per la sicurezza, Pechino per la manifattura, investitori globali per le startup – non è una strategia: è una resa preventiva.L’Europa ha le risorse e il capitale umano per guidare, non per inseguire.Eppure, preferiamo spesso guardare altrove invece di costruire la nostra forza interna, anche nel campo degli investimenti strategici e delle operazioni di M&A di scala continentale.

La partita decisiva: l’Intelligenza Artificiale come investimento strategico

Il XXI secolo non sarà definito solo da energia e finanza, ma soprattutto dall’intelligenza artificiale in Europa.Negli USA e in Cina si investono centinaia di miliardi per integrare AI in ogni settore – dalla difesa all’healthcare – creando ecosistemi dove ricerca, industria e capitale collaborano senza barriere interne.

In Europa, invece, abbiamo eccellenze nazionali isolate, progetti frammentati e un approccio che privilegia la regolamentazione sull’innovazione.Regolare senza innovare significa regalare il vantaggio competitivo a chi innova senza regole e perdere il treno degli investimenti strategici più importanti del secolo.

I punti di forza europei: turismo, real estate e agro-food come investimenti strategici

L’Europa resta una delle destinazioni più attraenti al mondo, e questa forza traina settori strategici:

  • Turismo internazionale: flussi in costante crescita.

  • Real estate di pregio: alimentato dalla scarsità e dalla non replicabilità di certi asset, una delle aree chiave degli investimenti strategici seguiti da CGPH Banque.

  • Agro-food europeo di eccellenza: un patrimonio unico al mondo, difeso da standard qualitativi e denominazioni protette.

In CGPH Banque d’affaires seguiamo con costanza questi macro trend di investimento strategico, trasformando attrattività e unicità europea in operazioni ad alto valore.Tuttavia, riteniamo che la vera sfida sia non limitarsi a questo: il continente deve puntare anche su tecnologia, capitale di rischio, mercato dei capitali europeo, innovazione industriale e integrazione politica per non restare prigioniero della sua stessa bellezza.

Dal tappo alla visione: una strategia per gli investimenti strategici

Il tappo delle bottiglie è solo un esempio.Il vero tema è passare da una cultura del micro-intervento a una strategia di grande respiro:

  • Politica industriale comune e coordinata.

  • Investimenti mirati in settori strategici.

  • Integrazione reale del mercato dei capitali.

  • Leadership tecnologica globale su AI, green tech, energia e difesa.

Conclusione

L’Europa può essere il continente che detta le regole… o quello che detta il futuro.Ma deve decidere in fretta.Serve una leadership che difenda i nostri interessi come fanno gli altri e che costruisca un blocco unito, capace di attrarre investimenti strategici, generare innovazione e creare veri giganti europei.

Perché un continente che pensa solo ai tappi rischia di restare senza la bottiglia.


💬 Domanda per il lettore"Vogliamo restare regolatori del mondo o diventare protagonisti della sua prossima rivoluzione?"


Due diplomatici seduti a un tavolo di vetro discutono, con una bottiglia d’acqua e un microchip al centro, simbolo del contrasto tra regolamentazioni e innovazione, nel contesto degli investimenti strategici europei.

 
 

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